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Venezia, 3 giugno 1419 – Venezia, 20 settembre1501) è stato un politico italiano al servizio della Repubblica di Venezia come il 74° doge. Fu portato al potere dalla nuova nobiltà nel 1486, in seguito ai risultati ottenuti nella guerra contro Ferrara. Nel 1495 organizzò una coalizione anti-francese per scacciare Carlo VIII dall'Italia, obiettivo centrato grazie alla battaglia di Fornovo. Durante il suo dogato Venezia mirò all'acquisto di capisaldi in Romagna ed in Puglia e venne annessa definitivamente l'isola di Cipro (1489). |
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(Venezia, 1300/1302 – Venezia, 5
giugno 1382)
è stato il 60° doge della Repubblica
di Venezia, dal 20 gennaio 1368 alla morte.
Dopo una giovinezza scapestrata, in età matura mise la testa a posto e divenne, nonostante egli stesso fosse contrario alla nomina, doge della sua città. Il dogato del Contarini fu uno dei più importanti: se il dogato di Pietro II Orseolo fu quello dello sviluppo di Venezia e quello di Enrico Dandolo quello del passaggio della città da piccolo stato ad impero, quello del Contarini fu quello che vide la città coinvolta nella Guerra di Chioggia (1378–1381) e consacrata definitivamente come dominatrice incontrastata dei mari per i successivi secoli. La guerra, che ridimensionò le aspirazioni di Genova come potenza militare egemone nel Mediterraneo, permise infatti ai lagunari di recuperare le sue rotte commerciali e di avere un secondo sviluppo economico, dopo il primo della prima metà del XIV secolo. |
ANDREA GRITTI |
(Bardolino, 17 aprile 1455 – Venezia, 28 dicembre 1538) è stato un mercante, militare e politico italiano e 77° doge della Repubblica di Venezia dal 1523 alla morte. |
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(Venezia, 1558 – 1618) è stato uno storico italiano della Repubblica di Venezia. Morosini scrisse alcuni volumi della storia della Repubblica Veneta, stampati poi fra il 1718 e il 1722. Suoi predecessori furono Marcantonio Sabellico (1436–1506), Pietro Bembo (1470–1547) e Paolo Paruta (1540–1598). I suoi successori come storici ufficiali della Repubblica furono Gian Battista Nani (1616–1678), Piero Garzoni (1645–1735) e Michele Foscarini (1632-1692). Nel 1623 due volumi furono stampati dal fratello. Nel 1782 il senatore Girolamo Molin li tradusse dal latino in italiano e stampò in edizione in tre volumi con Zanatta a Venezia |
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(noto anche con il nome Angelo e cognome Particiaco; Eraclea,
seconda metà dell'VIII
secolo – 827)
è stato un politico italiano,
10° doge del Ducato
di Venezia dall'810-811 |
DOGE
DOMENICO MICHIEL |
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Originario di Malamocco, che da poco aveva sostituito Eracliana come capitale del Ducato, il suo cognome potrebbe indicare un antenato monaco (monegarius) oppure coniatore di monete (monetarius). |
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cronache posteriori assegnano il cognome Gaulo o Lupanio, fu, secondo la tradizione, il 5° Doge della Repubblica di Venezia. |
DOGE GIOVANNI GALBAIO |
(metà dell'VIII
secolo – ...) fu, secondo la
tradizione, l'8° doge del Ducato
di Venezia. Le sue vicende biografiche e politiche sono in gran parte legate a quelle del padre Maurizio, che lo precedette nella carica di dux tra il 764 e il 797. |
DOGE MAURIZIO GALBAIO |
(Eraclea,
circa quarto decennio dell'VIII
secolo – 797)
fu, secondo la tradizione, il 7° doge del Ducato
di Venezia e magister
militum di Venezia. Fu nominato doge nel 764 a Malamocco, allora centro politico del Ducato di Venezia, durante un'assemblea riunitasi in seguito alla deposizione di Domenico Monegario. |
DOGE OBELERIO |
cui
cronache posteriori assegnano il cognome Antenoreo o Anafesto (seconda metà dell'VIII
secolo – 829 circa), è stato un politico italiano,
9° doge del Ducato
di Venezia dall'803 o 804 all'810. Non si conosce nulla delle sue origini. Proveniente da Malamocco, a detta di una redazione duecentesca del Chronicon Altinate era figlio di un Egilio o Eneagilio. |
DOGE TEODATO |
Teodato, o anche Diodato, Deodato, Deusdedit e simili (... – ...), fu, secondo la tradizione, il 4° doge della Repubblica di Venezia. Le informazioni sul suo conto derivano esclusivamente dal cronachista Giovanni Diacono, vissuto nell'XI secolo. Teodato proveniva da una nobile famiglia eracleense, figlio di quell'Orso che nel 726-727 era stato nominato dux dai Venetici in rivolta contro l'imperatore Leone III. |
DOMENICO SELVO |
o Silvo (... – 1087) fu il 31° doge della Repubblica di Venezia. Esponente di una famiglia nobile, prima di divenire doge era stato ambasciatore presso Enrico III, essendo sorta una disputa tra il Ducato e il vescovo di Treviso attorno all'abbazia di Sant'Ilario (1055) |
ENRICO DANDOLO |
in latino Henricus Dandolus (Venezia, 1107 circa – Costantinopoli, maggio 1205), fu il 41° doge della Repubblica di Venezia, eletto a tardissima età, il 21 giugno 1192. Sfruttando al massimo l'occasione offerta dalla IV crociata, riuscì prima a riconquistare Zara e poi a prendere Costantinopoli, gettando le basi dell'impero coloniale veneziano. |
FRANCESCO FOSCARI |
(Venezia, 19
giugno 1373 – Venezia, 1º
novembre1457)
è stato il 65° doge della Repubblica
di Venezia.
Egli rimase in carica per 34 anni, 6 mesi e 8 giorni, ed il suo dogado
fu il più lungo della storia della Repubblica
di Venezia. Era il primogenito di Nicolò di Giovanni e di Caterina di Giovanni Michiel. La famiglia Foscari, di antica nobiltà, stava attraversando allora un periodo particolarmente fortunato: nel 1331 aveva ricevuto il titolo comitale con i feudi di Noventa e Zelarino da Giovanni I di Boemia; a ciò si aggiungevano le ricchezze accumulate dal padre di Francesco, abile mercante. |
FRANCESCO MOROSINI |
anche
noto come il
Peloponnesiaco (Venezia, 26
febbraio 1619 – Nauplia, 6
gennaio 1694),
è stato il 108º doge della Repubblica
di Venezia dal 3 aprile 1688 fino alla sua morte .Figlio di Pietro e di Maria Morosini, la vita di Francesco Morosini, secondo le cronache dell'epoca, fu sconvolta in tenerissima età dalla morte della madre in circostanze molto sospette (annegò nel tentativo di salvare il marito caduto in acqua) che fecero a lungo sospettare dell'innocenza del padre. |
LEONARDO LOREDAN |
(Venezia, 16
novembre 1436 – Venezia, 21
giugno1521)
è stato un politico italiano al servizio della Repubblica
di Venezia come il 75° doge. Figlio di Gerolamo e Donata Donà, fu doge abile e saggio politico e riuscì a tutelare Venezia in un periodo molto difficile della sua storia. Eletto il 2 ottobre 1501 dovette, durante il suo dogado, accettare un'onerosa pace con l'Impero ottomano (1503), e affrontare la Lega di Cambrai, che portò a lungo la guerra nei territori veneziani di terraferma (1509 - 1517) con l'intento, fallito, di distruggere la potenza di Venezia. |
LUDOVICO MANIN |
(Venezia, 14
maggio 1725 – Venezia, 24
ottobre 1802)
è stato il 120º e ultimo doge della Repubblica
di Venezia dal 9 marzo 1789 al 12 maggio 1797 .Nacque da Lodovico Alvise e da Maria di Pietro Basadonna, pronipote del cardinale Pietro Basadonna. La ricchissima famiglia Manin, di origine toscana, si era trasferita in Friuli durante il trecento[1], ed era entrata a far parte del patriziato veneziano in epoca recente (1651), non per meriti, ma grazie all'esborso di centomila ducati, usati per finanziare la guerra di Candia[1]; nonostante ciò, grazie ai matrimoni con casate influenti, essa riuscì a garantirsi una posizione sociale elevata, tale da soddisfare le mire politiche dei suoi membri. |
MARCO FOSCARINI |
(Venezia, 4 febbraio 1696 – Venezia, 31 marzo 1763) è stato il 117° Doge della Repubblica di Venezia dal 31 maggio 1762 alla morte. Figlio di Nicolò ed Eleonora Loredan, in gioventù, dopo aver studiato a Bologna, tornò a Venezia dedicandosi ad alcune passioni, tra le quali la letteratura. In seguito si avviò alla carriera politica dove ricoprì diverse cariche: Savio di Terraferma, diplomatico, Procuratore di San Marco e Savio del Consiglio. |
NICOLO' TRON |
(Venezia, 1399 – Venezia, 28
luglio1473),
Fu il 68° doge della Repubblica
di Venezia. Nacque da Luca Tron e da Lucia Trevisan. Della sua gioventù si hanno poche informazioni ma è noto come si dedicasse con passione ed abilità all'arte della mercanzia, riuscendo in pochi anni ad accumulare un ingente capitale (circa 60.000 ducati secondo alcune fonti). |
ORSO PARTECIPAZIO |
(... – 881) fu, secondo la tradizione, il 14° Doge della Repubblica di Venezia. Pare che fosse nipote del decimo doge Angelo Participazio. Venne eletto, probabilmente per acclamazione, quasi subito dopo la morte del predecessore, i cui assassini furono catturati verso la fine dell'anno 864, processati e giustiziati. |
PAOLO RENIER |
(Venezia, 21 novembre 1710 – Venezia, 13 febbraio1789) è stato il 119° doge della Repubblica di Venezia, dal 14 gennaio 1779 fino alla morte. Figlio di Andrea ed Elisabetta Morosini, durante il suo dogato, il penultimo della storia lagunare, non accaddero fatti importanti, anche se all'estero si posero le basi per lo scoppio della rivoluzione francese, che pochi anni dopo la morte del Renier spazzerà via l'antica Repubblica di Venezia. |
PAOLUCCIO ANAFESTO |
(Eraclea,
... – Sant'Erasmo,
...) è considerato dalla tradizione il 1° doge del Ducato
di Venezia,
al governo nel periodo 697-717. Al di là delle tradizioni, di lui si sa estremamente poco. Va detto, anzitutto, che le prime attestazioni lo riportano semplicemente come Paulicio, mentre l'attuale forma Paoluccio, come pure il cognome Anafesto, compaiono più tardi[1]. |
PIETRO BEMBO |
(Venezia, 20 maggio 1470 – Roma, 18 gennaio 1547) è stato un cardinale, scrittore, grammatico, traduttore e umanista italiano. Contribuì potentemente alla diffusione in Italia e all'estero del modello poetico petrarchista. Le sue idee furono inoltre decisive nella formazione musicale dello stile madrigale nel XVI secolo. |
PIETRO LANDO |
(Venezia, 1462 – Venezia, 9
novembre 1545)
è stato un politico veneto e 78° doge della Repubblica
di Venezia. figlio di Giovanni e Stella Foscari, si dedicò in gioventù dapprima allo studio di Platone ma poi, come quasi tutti i giovani nobili veneziani della sua epoca, ai commerci in Oriente, senza tuttavia arricchirsi. Tornato a Venezia si dedicò all'arte forense e poi viaggiò molto, eccellendo nell'arte del governo e dell'amministrazione visto che venne più volte chiamato a reggere rettorati di città e divenne più volte ambasciatore della sua patria. Sposatosi con Maria Pasqualigo, ebbe due figli. |
PIETRO ORSEOLO SECONDO |
(Venezia, 961 – Venezia, 1009)
è stato un politico e condottiero italiano,
26° doge del Ducato
di Venezia dal 991 fino alla morte. Era l'unico figlio di Pietro I Orseolo e di Felicita Malipiero (o Badoer). Nel 976 il padre era asceso sul trono ducale, ma dopo soli due anni aveva lasciato la carica per ritirarsi nell'abbazia di San Michele di Cuxa. |
VITALE FALIER |
de'
Doni o Dodoni (Venezia,
prima metà dell'XI
secolo – Venezia, dicembre 1095 o 1096)
è stato un politico italiano,
32° doge della Repubblica
di Venezia .Era membro del ramo dei Falier soprannominato Dedoni o Dedonis, una delle più antiche e potenti famiglie del Ducato di Venezia. Al di là delle tradizioni, che lo vorrebbero padre di un altro doge, Ordelaffo Falier, è difficile ricostruirne la parentela e la discendenza basandosi sui documenti dell'epoca; è certo solo che ebbe una figlia della quale fu padrino di battesimo l'imperatore Enrico IV. |
SEBASTIANO VALIER (SILVESTRO ?) |
o Valiero (Venezia, 28 marzo 1630 – Venezia, 7 luglio1700) venne eletto il 25 febbraio 1694 109° doge della Repubblica di Venezia. Sofferente economicamente, sotto il suo dogato la Repubblica proseguì la guerra iniziata ancora nel 1684 e solo nel gennaio 1699 riuscì a vederne la fine, senza peraltro ottenere grosse concessioni nonostante gli sforzi fatti. |
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